L' innegabile che col passare degli anni è cambiato molto il modo di vivere e di lavorare della popolazione dell' isola; questi cambiamenti sono stati radicali soprattutto nel XX secolo. Ciononostante si sono conservati molti usi e costumi dei tempi andati, per lo più legati a festività religiose e ad altri eventi famigliari e locali.
Un tempo la maggioranza della popolazione isolana viveva nei villaggi. Portavano abiti che si somigliavano, i cosiddetti 'costumi popolari'. I cambiamenti in questi costumi, nel corso dei secoli, sono stati minimi.
Moreska sulle mura della città
Nella vita di ogni giorno si portavano abiti semplici di colori scuri, nei giorni di festa si portavano abiti ben attillati, dai colori sgargianti e con molti ornamenti. Questi costumi, specialmente quelli femminili, si sono conservati nella maggior parte delle località dell' isola grazie all' attività dei complessi artistico-culturali amatoriali che coltivano il folkore, usi e costumi antichi, canti e danze popolari.
In tutte le località dell' isola si fa festa per Carnevale: dalla metà di gennaio fino al mercoledì delle Ceneri (il calendario ecclesiastico presenta date diverse) al più tardi entro la fine di febbraio, si susseguono le sagre carnevalesche. Così a Curzolacittà ogni settimana si svolgono balli in maschera ai quali partecipano singoli e gruppi organizzati di "mascherine" che danno spettacolo; si organizzano pure spettacoli mascherati per bambini. Il clou delle feste carnevalesche si raggiunge il martedì grasso, o ultimo giorno di Carnevale, quando si tiene il processo al Krnoval, colpevole di tutti i mali capitati alla gente nel corso dell' anno trascorso. La condanna, inevitabile, è quella della distruzione del colpevole col fuoco, quindi il fantoccio viene bruciato fra l' allegria della folla stimolata dal mangiare e dal bere.
Korcula abiti tradizionali
Un settore particolare della creatività popolare sono i canti tradizionali che vengono quasi sempre eseguiti da "klape" (cori di seinove cantori) che si riuniscono sul far della sera nel villaggio, sulla riva, cantando "per proprio piacere". Gran parte delle vecchie tradizioni vengono seguite anche oggi, fanno parte della quotidiana vita locale; ma per lo più a perpetuarle, conservarle, sono le società artisticoculturali amatoriali che operano in tutti i paesi dell' isola organizzando spettacoli e rassegne più volte all' anno, quasi sempre d' estate, per i numerosi visitatori che arrivano nei singoli villaggi o portandosi nei paesi vicini.
LA MORESKA
Le prime notizie sull' esecuzione della Moreska (la Moresca), che è una danza cavalleresca con le spade, risalgono al SeicentoSettecento e la situano a Curzolacittà. Non si tratta di folclore locale originale, ma di uno spettacolo qui importato dai paesi mediterranei vicini, eseguito come una simbolica battaglia fra cristiani e musulmani: in Corsica, Sicilia, Spagna e altrove.
notte danza
A Curzola prese piedi, pare, dopo l' assedio turco del 1571 e unicamente qui si è conservato finora. La danza viene eseguita da due squadre di giovani, i 'morescanti': gli uni vestiti in abiti rossi formano la squadra dei Bianchi, e gli altri in abiti neri formano la squadra dei Neri. I due gruppi sono guidati dai Re.
Essi duellano per la conquista ovvero liberazione della Buia, una bella ragazza che è stata rapita dal re Moro. Nella parte introduttiva si recita un vecchio testo drammatico, il dialogo dei due re e della Buia che respinge il Moro, dopo di che i rispettivi 'eserciti' si scontrano. Ovviamente vincono i Bianchi, Buia viene restituita al re Bianco. La danza delle spade, accompagnata dal suono di una banda di strumenti a fiato, si evolve attraverso sette figure diverse, facendosi sempre più rapida passando da una fase all' altra, e si fanno sempre più frequenti e forti anche i colpi delle spade.
LA KUMPANIJA
Kumpanija
Quest' altra danza cavalleresca, il cui nome deriva da "compagnia", si esegue con lunghe spade, è simile alla precedente, ed ha preso piede prevalentemente nella cittadina di Blato, ma si esegue anche in altri paesi dell' isola (con qualche variante): Smokvica, Cara, Pupnat.
Le schermaglie con le spade e i movimenti della danza sono accompagnati da dialoghi, dal suono di tamburo e di pifferi. I danzatori, vestiti di antichi e sgargianti costumi, eseguono diciotto figure diverse di danza che raffigurano la lotta fra un esercito nemico sotto il comando di un 'Serdar' e esercito del luogo guidato da un 'Kapitan', (laddove i titoli dei comandanti rivelano l' appartenenza del primo agli "infedeli" e del secondo ai "fedeli", ndt).
Particolarmente pittoresco è il "numero" della bandiera, lunga fino a tre metri, eseguito danzando dall' Alfiere. Alla fine ai danzatori si uniscono le ragazze vestite in bellissimi costumi anch' essi antichi, e, insieme ai "Compagnoli" eseguono una normale danza in cerchio.
LA MOSTRA
Kumpanija outfit
Anche questo spettacolo (da "mostra") è una danza nel corso della quale due gruppi si scontrano con le spade. Le somiglianze con le altre due sono evidenti. Anche qui c' è l' accompagnamento musicale con zampogne e tamburo. Si esegue nel villaggio di Zmovo, dove i danzatori sono vestiti negli antichi costumi popolari. Una volta la "Mostra" si concludeva con il 'taglio della testa del bue'. Oggi, al sacrificio del bovino si accompagnano altre usanze rurali antiche.